ASCOLTO E PSICOTERAPIA

ascolto

Spesso, quando proviamo a esprimere un sentimento come “sono triste”, “sono in ansia”, “sono arrabbiato”, ci sentiamo rispondere frasi come “vedrai che passa”, “ma dai, di cosa ti preoccupi”, “non saranno questi i problemi, c’è chi sta peggio”, “ah beh, perché non sai io…”, “te la prendi per niente”.

Di fronte a queste risposte ci sentiamo sempre insoddisfatti e frustrati. A volte non sappiamo perché e ci chiediamo cosa vorremmo dagli altri, se nessuna risposta sembra essere quella giusta. Allora ci diciamo che forse stiamo sbagliando a chiedere aiuto – o ci diciamo che forse siamo sbagliati noi – e prendiamo la decisione di tenere tutto dentro, oppure continuiamo a chiedere aiuto urlando sempre più forte.

Ma qual è la risposta di cui abbiamo bisogno davvero? L’ascolto. Poter sentire che c’è qualcuno – lì per noi – che ci dà spazio e che ascolta quello che proviamo. Qualcuno che ci dica che ciò che sentiamo ha un senso – che è comprensibile che possa essere difficile, brutto, doloroso, terribile o qualsiasi cosa noi sentiamo che sia.

Qualcuno che non cerchi di aggiustare ciò che si è rotto ancora prima di avere capito cosa si è rotto, perché e come –  qualcuno che non sia lì per sostituire i pezzi rotti, fragili o graffiati con qualcosa che per lui è più adeguato, presentabile e accettabile, senza nemmeno sapere cosa è buono e preferibile per noi.

Uno dei luoghi possibili in cui trovare ascolto è la psicoterapia – una relazione all’interno del quale è possibile darsi spazio e trovare spazio, senza sentirsi sbagliati e senza dover urlare, per cercare nuovi modi di ascoltarsi, di ascoltare e di chiedere di essere ascoltati.

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