EQUILIBRIO E RELAZIONI

relazioni

In terapia molto spesso le persone esprimono un concetto attraverso un’immagine, perché permette loro di renderlo più vivo, più dinamico, più vicino alla loro esperienza.

Di recente una persona ha descritto le relazioni umane come “tante cordicelle, io tiro un po’ qua, tu tiri un po’ là”.

A me fa pensare a come in ogni relazione entrino due o più persone, ciascuna con il proprio modo di sentire, vedere, pensare e – di conseguenza – di relazionarsi. E in questa relazione è come se ognuno avesse in mano tante corde – alcune arrivano all’altro, alcune gli sfuggono di mano, altre si incastrano sul polso, altre si sfilacciano o si rompono, in un continuo tentativo di comunicare, di capirsi, di incontrarsi.

A volte riusciamo a vedere solo il nostro estremo della corda e facciamo fatica o non siamo disposti a capire cosa succede all’altro capo se lo tiriamo verso di noi. Altre volte guardiamo solo all’estremo che ha in mano l’altra persona e ci dimentichiamo del risvolto che ha su di noi se quella persona lo tira verso di sé.

La maggior parte delle volte è un gioco di equilibrio, tra il tirare e il lasciar andare, tra il tendere e il mollare, tra il fare nodi e fare tagli – un equilibrio che ci permetta di esserci, senza dimenticarci dell’altro, e che permetta all’altro di esistere, senza dimenticarci di noi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *